Voglio ringraziare Ilaria Lamera e la sua protesta davanti al Politcnico di Milano e tutti coloro che si sono uniti a lei per denunciare la follia del #caroaffitti.
Affittare una stanza costa 700€ al mese a Milano, uno stage, quando è retribuito, è pagato se va bene 650€.

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8.500 posti in studentati a Milano, a fronte di 120.000 studenti fuorisede.
Numeri che danno l’idea della situazione esplosiva. E questo problema non riguarda certo solo Milano.
Oggi o hai una famiglia che può permettersi di pagare cifre da capogiro per un affitto o, al limite,

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devi fare il pendolare, passando ore di viaggio su treni in ritardo e malmessi. Perchè un’alternativa non c’è. E tutto ciò alimenta la forbice delle disuguaglianze sociali, tra chi può permettersi di pagare e chi no, tra chi può investire nel futuro, formazione e lavoro, e chi no

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Eppure in UE tante esperienze hanno dato risposte efficaci per garantire alloggi di qualità agli studenti, investendo in soluzioni innovative, come i container modulari a Berlino, Copenhagen, Amsterdam, Le Havre con la “citè à docks” che risale già a ben 13 anni fa.

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Da noi? Tutto fermo. Se consideriamo che l’Italia spende briciole di PIL per politiche abitative sociali in confronto con il resto d’Europa.
E oggi il problema esplode.
Aggravato ulteriormente da un altro fenomeno in crescita da dopo il covid, ovvero gli affitti brevi.

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