merito conquistato con le azioni.
Ha dato alle scelte del singolo il massimo dell’importanza, ha combattuto la facile e comoda via di incolpare dei propri fallimenti un’impersonale “società”.
Ha rivendicato l’orgoglio dell’Occidente, e del modello di vita che qui si è scelto e
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il relativismo dilagante, affermando che in ogni scelta c’è il giusto e lo sbagliato, e non è fingendo che tutto si equivalga che si fa buon servizio all’umanità.
Ha difeso la gerarchia del sapere, invitando alla sua continua ricerca.
Non ha mai confuso solidarietà con buonismo.
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Ha scelto la strada di un messaggio elevato e complesso, preferendolo a quello di chi - magari con maliziosa furbizia - ha inteso vestire i panni del populista demagogo.
È stato un colosso del pensiero, un baluardo - forse drammaticamente l’ultimo - a difesa di un mondo
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decadente, così imbelle e vigliacco da volersi consegnare a chi verso di noi prova solo odio ed invidia, senza neppure abbozzare una reazione.
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costruito con sacrificio, ingegno e sangue.
Ha negato il fastidioso senso di colpa che troppi - in questa parte del mondo - assumono verso chi altrove si è dato per scelta modelli meno improntati alla libertà ed al rispetto della persona.
Ha confutato, in modo magistrale,
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