Ieri il Parlamento Europeo ha votato la propria posizione relativa alle nuove tecniche genomiche. Un argomento forse troppo poco conosciuto e certamente complesso, ma di fondamentale importanza per il mondo agricolo, che proprio in questi giorni ha fatto sentire la propria voce.
Provo a spiegarvelo velocemente, perché quello che è successo in sede di voto è molto importante.
Le nuove tecniche genomiche (dette NGT) sono metodi per allevare le piante che introducono modifiche al DNA che sarebbero ottenibili in natura, con metodi come l'ibridazione, ma che richiederebbero molto più tempo. Si sfrutta quindi la scienza, per velocizzare cambiamenti che si potrebbero ottenere in ogni caso in modo naturale.
Niente a che vedere con gli organismi geneticamente modificati (OGM), che sono caratterizzati invece dall'uso di materiale genetico estraneo proveniente da specie che non potrebbero incrociarsi in natura - e che per questo nell'UE sono soggetti a regole molto stringenti.
Grazie alle nuove tecniche genomiche, sarà possibile sviluppare piante più resistenti alla siccità o ai parassiti, che diano rese più elevate, che richiedano meno fertilizzanti e pesticidi. Insomma, un progresso scientifico importante che ha benefici molto concreti per gli agricoltori.
E sapete chi, al Parlamento europeo ha votato contro? Il Movimento 5 Stelle e soprattutto una parte del Partito Democratico, che si è spaccato in due.
Se il voto populista del M5S non è certo una sorpresa non si può dire che non dispiaccia vedere membri di un partito come il PD, che nel riformismo dovrebbe avere la sua vocazione, accodarsi a posizioni ideologiche e prive di alcun fondamento scientifico. E per di più posizioni che fanno male al mondo agricolo. Se la destra ormai cavalca in modo spregiudicato la propaganda antieuropeista non è certo con le posizioni demagogiche di questa sinistra sempre più ideologica che riusciremo dav…

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[2024-02-09 10:40 UTC]