Tra i costi organizzativi, le fragilità giuridiche evidenti, le forzature politiche e i rischi di incompatibilità con le norme comunitarie, l’unico motivo per questa operazione voluta da
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è quello propagandistico: fare di un trattato internazionale uno spot politico per le elezioni europee.
Esaurita la fase dello spot elettorale rimarrà una cosa farraginosa, in cui un grande paese come l’Italia deve appoggiarsi su un paese amico ma ancora fuori dall’unione europea e ancora fragile da tanti punti di vista, per gestire un pezzetto del fenomeno migratorio che il governo non sa gestire.
Peraltro l’
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è vicinissima, tutto quello che succederà lì dentro e subito fuori si saprà: saranno solo problemi per questa maggioranza e per chi dopo di loro dovrà smantellare l’impalcatura giuridica e materiale di questo trattato. Lo spot elettorale nell’immediato è per la sola Meloni, ma i danni, i cocci e i soldi spesi saranno di tutti.
Quello che definisce la assoluta impreparazione con cui il governo si è presentato sono le parole del ministro Ciriani, che disse “non servirà alcun passaggio parlamentare”, facendo riferimento al Trattato di amicizia Italia-Albania.
Il governo è arrivato spiegandoci che non serviva il passaggio parlamentare, poi ha dovuto cambiare, come dovrà cambiare tutto, in corso d’opera.
Il mio intervento in Aula nel corso della discussion sul
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tra Italia e Albania.
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[2024-01-23 18:22 UTC]