Prima la questione istituzionale: non solo è la prima volta che la Camera si ritrova ad esaminare in prima lettura la legge di bilancio tra Natale e capodanno, e solo grazie al senso di responsabilità delle opposizioni, che surroga l’irresponsabilità della maggioranza, non si andrà in esercizio provvisorio. Ma oggi, unico giorno di dibattito sulla legge di bilancio, constatiamo l’assenza del ministro Giorgetti.
Questo è un governo con un mandato politico ed elettorale pieno, eppure questa finanziaria è da governo tecnico con un orizzonte temporale di un anno, non da governo politico.
In questa legge di bilancio non ci sono né crescita economica né innovazione; non c’è attenzione vera alla crisi demografica attuale, che mina la sostenibilità del debito: contenimento della spesa previdenziale e integrazione degli immigrati, l’hanno scritto nel Def e nella Nadef ma non ne fanno nulla.
Sugli stipendi, se vogliamo arrestare il deflusso di competenze e di capacita di persone formatesi in Italia, dobbiamo porci non solo il tema dei salari più bassi, giustamente, ma anche quello degli stipendi sopra i 35mila euro; ma se non c’è produttività né competitività, non ci saranno neanche salari più alti.
Il taglio del cuneo fiscale si sostanzia in un taglio a deficit per un anno.
Infine sull’Europa vorrei rivolgermi a Giorgetti, il ministro che non c’è: la negoziazione a pacchetto era solo nella testa della Meloni e del governo, avete perso sulla BEI, non avete ratificato il MES e sul patto di stabilità vi siete dovuti accodare.
Questa è la realtà di un governo che purtroppo non ha alcuna strategia economica e questa legge di bilancio per un anno solo lo dimostra.
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[2023-12-28 17:06 UTC]