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Il fatto che MPS, banca controllata dallo Stato, anzi, dal Governo pro tempore guidato da Giorgia Meloni, mandi a riserva 312 milioni di euro per non pagare la tassa meloniana sugli extraprofitti delle banche, è la migliore fotografia del cortocircuito populista.
Meloni ha annunciato in una conferenza stampa una nuova tassazione elaborata senza consultare gli alleati, senza coinvolgere il parlamento, senza la necessaria preventiva comunicazione alla BCE e probabilmente senza nemmeno coinvolgere qualche consulente qualificato. Dopo l’annuncio in grande stile a reti unificate in cui Meloni si è presentata come castigamatti delle banche, e ha attaccato le opposizione “che rosicano”, il Governo ha fatto la prevista marcia indietro, corretto la norma per renderla compatibile con la ragionevolezza e le regole, fino a renderla un guscio vuoto: il fatto che, mettiamola così, anche Giorgetti attraverso il MPS controllato dal Mef eluda la tassa della Meloni, è la fine grottesca di uno dei tanti esempi del populismo degli annunci che caratterizza questa maggioranza.
Non so dire se funzioni nei sondaggi, è certo che come previsto non regge alla prova della realtà. Il protocollo d’intesa  con l’Albania sui migranti firmato tra Meloni e Rama, nato con lo stesso schema di segretezza a Palazzo Chigi ed effetto annuncio a reti unificate, farà, mutati mutandis, la stessa fine della tassa sugli extraprofitti delle banche? Penso propio di sì: la realtà finirà per prevalere sulla propaganda, anche in questo caso.

🐦🔗: nitter.cz/bendellavedova/statu

[2023-11-08 09:41 UTC]

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