RT by @eleonoraevi: Quando ci si presenta dicendo: «Non saremo predatori e paternalisti» è ovviamente il momento in cui più si proverà a essere predatori e paternalisti. Il punto del piano Mattei partorito dal sapiente governo italiano, però, non è nemmeno solo che è predatorio, ma pure che è predatorio senza gli artigli. Gatti di vicolo che provano a fare le tigri. Questo è l'effetto di andare per diplomazie e relazioni multilaterali senza aver capito ormai più niente del mondo intorno: la più importante azione di politica sulla crisi più grave dei nostri tempi l'ha fatta il Sudafrica, il PIL del continente cresce quasi il triplo di quello UE, 12 della 20 economie più dinamiche del mondo nel 2024 saranno africane (come ricorda @LucaAttanasio2 oggi su @DomaniGiornale), entro questo secolo 13 dei 20 più grandi centri urbani al mondo saranno africani (oggi sono solo due), ci saranno più abitanti nelle sole Lagos e Kinshasa che in tutta l'Italia. E noi ci presentiamo con questo piano puramente performativo, intitolato a un italiano illustre scomparso nel 1962, quando pochissimi degli stati africani invitati a Roma già esistevano. Che mossa intelligente sarebbe stata anche solo dargli il nome di un decolonizzatore africano, per esempio, invece che del fondatore dell'ENI. Ma noi non l'abbiamo fatto per l'Africa, l'abbiamo fatto per Colle Oppio. La destra (di qualunque ortodossia) fa tantissima ironia sulla decolonizzazione del pensiero e delle pratiche, ma è questa decolonizzazione a permetterti oggi di fare politica estera con le aree più dinamiche del globo senza prendere pesci in faccia, senza sembrare un imbecille. Il Piano Mattei era uno strumento di propaganda interna e campagna elettorale ora trasformato in leva di politica estera, è come quando ridi alle tue battute e credi alle tue bugie, ma rimane un piano per l'Africa dove in controluce si vede solo l'ibrido degli inter…
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[2024-01-30 08:17 UTC]