Oltre il 15% del consumo di energia elettrica al 2040: questo il potenziale che l’energia geotermica ha per il nostro continente.
Sfruttare il calore della Terra è quindi un tassello fondamentale per raggiungere la neutralità climatica, tramite una fonte di approvvigionamento che, a differenza di fotovoltaico ed eolico, non necessità di materie prime provenienti da Paesi terzi e non soffre di problemi di intermittenza.
Eppure, nonostante il grande potenziale, sono poche le aree che fanno della geotermia un’eccellenza: tra queste vi è certamente la Toscana, che fin da inizio Novecento sfrutta in maniera efficace il calore terrestre, con picchi di produzione di elettricità oltre il 30% del proprio fabbisogno regionale.
Serve allora fare di più per cogliere le opportunità che la geotermia offre: serve una strategia europea che metta al centro lo sviluppo di competenze tecnologiche, investimenti europei in ricerca e sviluppo, la semplificazione di norme e autorizzazioni e infine dei metodi comuni di raccolta e condivisione dei dati sul sottosuolo.
Promuovendo lo sviluppo della geotermia rafforzeremo la nostra indipendenza energetica e renderemo la nostra Unione più pulita e più sicura.
Questo è quello che ho detto ieri sera in aula a Strasburgo durante il dibattito sulla Geotermia.
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[2024-01-18 07:47 UTC]